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nuova scheda TPA3255 per prebby HV
Mer Gen 17, 2024 5:17 pm Da superdiodo
Premesso che mi sembra di lanciare un messaggio dentro una bottiglia (peccato in mezzo a tanta fuffa questo era un forum divertente ma soprattutto concreto).
Ho il mio fedele prebby HV che negli anni ha pilotato il TA2024, la TK qualcosa (non mi ricordo più), il 3116.
Il mese scorso ho preso un fosi audio col TPA3255 che ho collegato al prebby e già va bene così, ma siccome sono un rompi e il …
Ho il mio fedele prebby HV che negli anni ha pilotato il TA2024, la TK qualcosa (non mi ricordo più), il 3116.
Il mese scorso ho preso un fosi audio col TPA3255 che ho collegato al prebby e già va bene così, ma siccome sono un rompi e il …
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Eddai, cominciamo: SYMASYM... :)
Gio Gen 26, 2012 9:47 pm Da porfido
Ero incuriosito da 'sto arnese dopo che Piero ne aveva parlato sul T-forum....
Dopo innamoramento travolgente per Ossidiana del nostro benemerito Vicè, cercavo un progetto mediamente economico e di potenza e doti musicali presumibilmente superiori ai classici Gainclone, così, dopo aver letto i numerosissimi topic presenti su Diyaudio e molti altri forum tedeschi (pare che in Germania 'sto …
Dopo innamoramento travolgente per Ossidiana del nostro benemerito Vicè, cercavo un progetto mediamente economico e di potenza e doti musicali presumibilmente superiori ai classici Gainclone, così, dopo aver letto i numerosissimi topic presenti su Diyaudio e molti altri forum tedeschi (pare che in Germania 'sto …
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Yaqin MS-12B modifiche stadio linea tweaking & mods
Lun Ago 27, 2012 5:31 pm Da MaurArte
Lo stadio linea ed alimentazione originale:
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Stadio linea modificato con tensioni di riferimento
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Resistenze ad impasto di carbone tutte da 1/2W escluso quella di catodo da 33K che deve essere da 1W
Condensatore di uscita da 2,2uF in polipropilene metallizzato di buona qualità
…
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Stadio linea modificato con tensioni di riferimento
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Resistenze ad impasto di carbone tutte da 1/2W escluso quella di catodo da 33K che deve essere da 1W
Condensatore di uscita da 2,2uF in polipropilene metallizzato di buona qualità
…
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Prefet MKIII distorce a bassi volumi.
Mar Apr 16, 2019 1:16 pm Da imbiffia
Salve a tutti ho un problema riguardo il preamplificatore Prefet MKIII. Ho mandato una mail anche a Maurarte per un consiglio, nel frattempo voglio condividere il mio problema
Ho realizzato questo progetto secondo me ben suonante ed economico, ma ho un problema, appena inizio a ruotare la manopola del potenziometro partendo da volume a zero il suono che ne esce è fortemente distorto e piatto …
Ho realizzato questo progetto secondo me ben suonante ed economico, ma ho un problema, appena inizio a ruotare la manopola del potenziometro partendo da volume a zero il suono che ne esce è fortemente distorto e piatto …
Commenti: 5
[HELP] Bypassare potenziometri su Yamaha M-50
Dom Mar 10, 2019 4:36 pm Da forart.it
Buona domenica a tutti.
Qualche tempo fa ho scambiato un piatto Thorens TD160 con l'ampli in oggetto, tutto bene: ora - dopo aver cambiato stanza all'impianto "entertainment personale" - mi sono accorto che un canale (il SX) emette a minor volume rispetto all'altro.
Purtroppo, come si evince da questa foto, anche i meter evidenziano il problema:
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Ho …
Qualche tempo fa ho scambiato un piatto Thorens TD160 con l'ampli in oggetto, tutto bene: ora - dopo aver cambiato stanza all'impianto "entertainment personale" - mi sono accorto che un canale (il SX) emette a minor volume rispetto all'altro.
Purtroppo, come si evince da questa foto, anche i meter evidenziano il problema:
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Ho …
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ampli per sub
Dom Set 23, 2018 9:26 am Da leofender
Ciao a tutti,
è passato un po di tempo dal mio ultimo messaggio, ma ho continuato a leggere quel che veniva postato [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
non so se vi ricordate, ma in casa ho sempre avuto un sub focal dome amplificato https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/415Q6505c9L.jpg , il quale mi ha sempre dato problemi di disturbi/uhm/50hz fissi.
così l'ho depezzato, e ho notato che muovendo la scheda al suo …
è passato un po di tempo dal mio ultimo messaggio, ma ho continuato a leggere quel che veniva postato [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
non so se vi ricordate, ma in casa ho sempre avuto un sub focal dome amplificato https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/415Q6505c9L.jpg , il quale mi ha sempre dato problemi di disturbi/uhm/50hz fissi.
così l'ho depezzato, e ho notato che muovendo la scheda al suo …
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sostituzione condensatori preamplificatore MBL6010D
Dom Mar 04, 2018 9:27 am Da mariolino
Di seguito questo Preamp ancora da saldare:
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la domanda è:.... vorrei sostituire tutti i condensatori denominati "Double mica 100P"
di seguito in foto...
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con degli MKT è possibile o può creare problemi che non conosco
Grazie …
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la domanda è:.... vorrei sostituire tutti i condensatori denominati "Double mica 100P"
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con degli MKT è possibile o può creare problemi che non conosco
Grazie …
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ta2024 vediamo se si può fare
Dom Mar 18, 2018 10:46 am Da daltanius29877
salve a tutti, sono possessore di una ta2024 con potenziometro incorporato, e collegata ad un pre 6n3, ora io chiedo posso eliminare il potenziometro e farla entrare direttamente al pre per controllare il volume solamente dal pre? Grazie in anticipo per le risposte.
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I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
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Alessandro1
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I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
In questi giorni sto tentando di acquisire un apparecchio Blu-ray, in conseguenza, sono stato costretto ad informarmi sulla tecnologia su cui si basa “l’alta risoluzione audio”. Non che mi interessi particolarmente (perché a me il Blu-Ray serve come lettore di CD/DVD), ma dovendo formulare domande sul bitrate/FLAC, era necessario conoscere un pochino di più l’argomento. La domanda che mi pongo è: se effettivamente l’orecchio umano percepisce suoni compresi tra i 20 Hz ed i 20KHz (ad essere generosi) cosa serve allora avere apparecchi che lavorano con frequenze più alte??? ……… stesso discorso vale per l’occhio(vedi televisori)
di seguito l'articolo trovato in rete
I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?I formati audio ad alta risoluzione sono, da tempo, argomento di discussione per gli appassionati. Archiviati (o almeno ridotti a minuscole nicchie) i tentativi di nuovi supporti fisici quali SACD e DVD Audio, che non sono mai riusciti a sostituire il buon vecchio Compact Disc, si stanno moltiplicando sul web i servizi di download di musica liquida in formati ad alta risoluzione, così come si diffonde l'hardware (che si tratti di singole unità DAC, di amplificatori dotati di ingressi digitali, o anche semplicemente di schede e interfacce audio) per la riproduzione degli stessi.
Ma, prendendo a termine di paragone la classica qualità CD (44.1 kHz e 16 bit), la differenza qualitativa promessa dai cosidetti formati HD (fino a 192 kHz e 24 bit) è realmente tale? E' percepita dall'ascoltatore medio? O, al contrario, si tratta soprattutto di marketing?
La questione è stata affrontata in un interessante articolo di Christopher Montgomery, apparso tempo fa su Xiph.org, articolo in cui si discute nei dettagli l'effettiva utilità dei formati audio ad alta risoluzione, tipicamente a 192 kHz e 24 bit: 24/192 Music Downloads ...and why they make no sense (Download musicale a 24/192 ...perché non ha senso).
Le conclusioni dell'autore sono decisamente critiche riguardo certo marketing musicale: a suo avviso, non solo i formati ad alta risoluzione sono sostanzialmente inutili sul piano qualitativo, ma talvolta possono essere addirittura peggiori di quelli a risoluzione standard.
Proviamo a riassumere brevemente alcuni dei concetti chiave affrontati nell'articolo (di cui, ad ogni modo, consiglio vivamente la lettura).
- La prima questione posta da Montgomery riguarda le capacita uditive dell'uomo. L'udito umano, nelle condizioni migliori (ovvero nel caso di una persona giovane e possibilmente allenata all'ascolto), percepisce suoni dai 20 Hz ai 20 kHz; pur tenendo conto del teorema di Nyquist/Shannon (secondo il quale il limite superiore di frequenza di una registrazione, è pari alla metà della frequenza di campionamento), ascoltare un file audio a 192 kHz sarebbe un po' come pensare di poter vedere i raggi X, o gli infrarossi...
- L'audio a 192 kHz non suona meglio; anzi, può suonare peggio.
Poiché qualsiasi DAC e qualsiasi amplificatore audio introducono una piccola quantità di distorsione, che tende ad aumentare significativamente alle frequenze molto basse e molto alte, secondo Montgomery, la presenza di frequenze elevate non udibili nel materiale riprodotto, può causare un leggero aumento della distorsione - che si può spostare - anche nella gamma sonora udibile, con un peggioramento generale della qualità audio.
L'autore precisa come esistano varie soluzioni tecniche per eliminare il problema, ma si tratta di approcci che comportano una spesa aggiuntiva superflua, quando è molto più semplice risolvere la questione alla base evitando la riproduzione di materiale contenente frequenze così elevate, comunque non udibili.
- Secondo l'autore, il campionamento audio oltre i 44 o anche i 48 kHz, e in particolare quello a frequenze elevatissime (come i 192 kHz), non comporta nella pratica miglioramenti qualitativi udibili in fase di riproduzione. La frequenza di campionamento influisce soprattutto sulla risposta alle alte frequenze del materiale audio; ma se è vero che, sul piano teorico, un campionamento a 44.01 kHz garantisce una gamma di frequenze adeguata in fase di riproduzione, ci sono alcune motivazioni tecniche che (per la presenza del filtro anti-aliasing) suggerirebbero comunque di campionare a frequenze più elevate in fase di digitalizzazione.
Per spiegare le argomentazioni di Montgomery, facciamo un passo indietro e torniamo al teorema di Nyquist/Shannon: come accennato sopra, il teorema afferma che un suono può essere ricostruito fedelmente dal campionamento digitale, se il campionamento stesso avviene ad una frequenza doppia di quella più alta contenuta nel suono originale. Ad esempio, poiché il CD adotta un campionamento di 44.1 kHz, la sua risposta in frequenza arriva fino a 22.05 kHz. La frequenza di Nyquist è la metà della frequenza di campionamento, in questo caso dunque 22.05 kHz.
Prima di essere digitalizzato però, il segnale analogico, passa attraverso un filtro passa basso (detto filtro anti-aliasing) per rimuovere le frequenze superiori a quella di Nyquist: se ciò non avvenisse, le frequenze ultrasoniche non udibili sarebbero convertite in toni udibili, "inquinando" così l'audio originale.
In base a questo, si comprende come campionare a frequenze elevate, abbia il vantaggio di lasciare più spazio fra i 20 kHz (limite udibile superiore) e la frequenza di Nyquist (che, ad esempio, nel caso di un campionamento a 96 kHz, sarà di 48 kHz): questo spazio può essere utilizzato per adottare un filtro anti-aliasing più morbido, con pendenza più lieve, e in generale più affidabile.
In realtà, i moderni convertitori analogico/digitale, superano il problema adottando di default il sovracampionamento (oversampling): in pratica, il segnale da digitalizzare è campionato in automatico a una frequenza più elevata, per poi passare attraverso un filtro anti-aliasing digitale, che può rimuovere con precisione le frequenze indesiderate (i filtri anti-aliasing digitali sono molto più semplici da implementare, precisi e affidabili degli omonimi filtri analogici); il segnale sovracampionato viene quindi ricampionato alla frequenza desiderata.
Ciò significa, suggerisce Montgomery, che con la tecnologia attuale che utilizza il sovracampionamento e i filtri anti-aliasing digitali, è possibile digitalizzare l'audio a 44 o 48 kHz senza nessuna problematica qualitativa.
- Secondo l'autore, anche l'uso (in fase di riproduzione) di una risoluzione di 24 bit, piuttosto che di 16, è superfluo.
Montgomery non sostiene affatto che registrare e mixare a 24 bit (usando poi procedure di dithering per passare a 16 bit) sia inutile; piuttosto, afferma che l'uso dei 24 bit è sprecato nel caso del file finale destinato alla riproduzione.
Per chiarire questo aspetto, cominciamo con il ricordare che, mentre la frequenza di campionamento influisce soprattutto sulla risposta in frequenza, la profondità in bit riguarda principalmente dinamica, rumore e distorsione.
Un file audio a 16 bit presenta, secondo un dato comunemente accettato, un range dinamico di 96 dB. Montgomery sostiene che questo valore sia falsato da un approccio errato al calcolo dello stesso (riferendosi al rumore di fondo sull'intera gamma di frequenze udibile, piuttosto che a quello relativo ad una frazione della stessa - ovvero quello da prendere in considerazione in base alle caratteristiche di funzionamento del nostro orecchio), e che la gamma dinamica potenziale di un file a 16 bit sia in realtà di ben 120 dB, un valore molto elevato, sostanzialmente pari o superiore alle capacità uditive umane.
Aumentare il range dinamico con una maggiore profondità in bit, in pratica, equivale a rendere "più silenzioso" il rumore di fondo: un'operazione che sarebbe inutile, dal momento che già il rumore di fondo ottenibile dai 16 bit, è sostanzialmente inudibile per l'uomo.
- Studi e test: l'autore fa riferimento ad un interessante studio pubblicato dalla Audio Engineering Society (famosa associazione internazionale composta da ricercatori e professionisti del settore audio), dove alcuni tecnici insieme ad alcuni appassionati, dovevano discriminare lo stesso materiale audio in formato SACD e DVD Audio (quindi ad alta risoluzione) da quello a qualità CD (44.1 kHz e 16 bit).
Ovviamente i test sono stati condotti utilizzando numerosi sistemi di riproduzione di elevatissima qualità, dozzine di soggetti particolarmente allenati all'ascolto, in ambienti acustici ideali, con centinaia di prove nel corso di un intero anno.
I risultati sono stati chiarissimi: nessuno si è dimostrato in grado di discriminare le diverse fonti musicali, se non scegliendo casualmente l'una o l'altra.
Un dato oggettivamente difficilmente contestabile, che indica chiaramente come anche persone allenate, non riescano a percepire differenze qualitative reali fra i formati audio ad alta risoluzione e quelli a qualità CD.
Sulla rivista Mix potete trovare un resoconto completo di questo studio: http://mixonline.com/recording/mixing/audio_emperors_new_sampling/
- Effetto placebo: come suggerisce Montgomery, la superiorità qualitativa percepita da molti appassionati nell'ascolto di materiale musicale audio in formati ad alta risoluzione, è fondamentalmente un effetto placebo o, se vogliamo essere più franchi, una suggestione.
Un test serio al riguardo, come ogni esperimento scientifico, dovrebbe essere condotto (come quello citato sopra) in un ambiente controllato e con strumentazione adeguata, con un gruppo di soggetti rappresentativo della popolazione a cui si fa riferimento, in doppio cieco (ove né lo sperimentatore, né i soggetti conoscono la natura del materiale oggetto di test): condizioni sostanzialmente irrealizzabili in ambito domestico, e raramente adottate anche in contesti professionali.
Nel caso dell'audio, è necessario inoltre fare molta attenzione a differenze anche molto piccole di livello (nell'ordine degli 0.2 dB), da correggersi con rilevazioni e apparecchiature specifiche (e non a mano, agendo sul volume): un audio che suona anche leggermente più forte è in genere percepito come "migliore" dalla maggioranza degli ascoltatori.
Ancora, è necessaria attenzione a potenziali problemi di clipping, nel caso non si adottino procedure di ricampionamento adeguate.
Queste ed altre problematiche si possono presentare ad esempio, confrontando le stesse musiche prodotte in formato SACD e CD: infatti, spesso, le fonti master originali sono diverse (o meglio, sono frutto di alcuni passaggi differenti nel percorso di produzione), fatto che rende la comparazione potenzialmente falsata.
Le conclusioni di Montgomery sono chiare: l'audio ad alta risoluzione è fondamentalmente un'esigenza di mercato e di marketing, ma non sussistono assolutamente dati scientifici a prova di una superiorità qualitativa percepibile.
Non mi resta altro da aggiungere se non che, personalmente, condivido sostanzialmente gran parte delle opinioni espresse da Montgomery.
*****************************
Riporto anche un editoriale di Lucio Cadeddu a margine di un dibattito sull’alta risoluzione audio.:
«Non so voi, ma io sono stanco, stanco di essere preso in giro costantemente, di essere considerato il pollo da spennare (...). Le Case discografiche, se davvero volessero recuperare terreno e credibilità, dovrebbero in primo luogo pensare a produrre registrazioni di qualità, abbandonando una volta per tutte la compressione dinamica selvaggia. Contenitori in grado di gestire dinamiche elevate ce li abbiamo già, non ne servono di nuovi, grazie. Abbiamo già dato. Abbondantemente».
di seguito l'articolo trovato in rete
I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
Ma, prendendo a termine di paragone la classica qualità CD (44.1 kHz e 16 bit), la differenza qualitativa promessa dai cosidetti formati HD (fino a 192 kHz e 24 bit) è realmente tale? E' percepita dall'ascoltatore medio? O, al contrario, si tratta soprattutto di marketing?
La questione è stata affrontata in un interessante articolo di Christopher Montgomery, apparso tempo fa su Xiph.org, articolo in cui si discute nei dettagli l'effettiva utilità dei formati audio ad alta risoluzione, tipicamente a 192 kHz e 24 bit: 24/192 Music Downloads ...and why they make no sense (Download musicale a 24/192 ...perché non ha senso).
Le conclusioni dell'autore sono decisamente critiche riguardo certo marketing musicale: a suo avviso, non solo i formati ad alta risoluzione sono sostanzialmente inutili sul piano qualitativo, ma talvolta possono essere addirittura peggiori di quelli a risoluzione standard.
Proviamo a riassumere brevemente alcuni dei concetti chiave affrontati nell'articolo (di cui, ad ogni modo, consiglio vivamente la lettura).
- La prima questione posta da Montgomery riguarda le capacita uditive dell'uomo. L'udito umano, nelle condizioni migliori (ovvero nel caso di una persona giovane e possibilmente allenata all'ascolto), percepisce suoni dai 20 Hz ai 20 kHz; pur tenendo conto del teorema di Nyquist/Shannon (secondo il quale il limite superiore di frequenza di una registrazione, è pari alla metà della frequenza di campionamento), ascoltare un file audio a 192 kHz sarebbe un po' come pensare di poter vedere i raggi X, o gli infrarossi...
- L'audio a 192 kHz non suona meglio; anzi, può suonare peggio.
Poiché qualsiasi DAC e qualsiasi amplificatore audio introducono una piccola quantità di distorsione, che tende ad aumentare significativamente alle frequenze molto basse e molto alte, secondo Montgomery, la presenza di frequenze elevate non udibili nel materiale riprodotto, può causare un leggero aumento della distorsione - che si può spostare - anche nella gamma sonora udibile, con un peggioramento generale della qualità audio.
L'autore precisa come esistano varie soluzioni tecniche per eliminare il problema, ma si tratta di approcci che comportano una spesa aggiuntiva superflua, quando è molto più semplice risolvere la questione alla base evitando la riproduzione di materiale contenente frequenze così elevate, comunque non udibili.
- Secondo l'autore, il campionamento audio oltre i 44 o anche i 48 kHz, e in particolare quello a frequenze elevatissime (come i 192 kHz), non comporta nella pratica miglioramenti qualitativi udibili in fase di riproduzione. La frequenza di campionamento influisce soprattutto sulla risposta alle alte frequenze del materiale audio; ma se è vero che, sul piano teorico, un campionamento a 44.01 kHz garantisce una gamma di frequenze adeguata in fase di riproduzione, ci sono alcune motivazioni tecniche che (per la presenza del filtro anti-aliasing) suggerirebbero comunque di campionare a frequenze più elevate in fase di digitalizzazione.
Per spiegare le argomentazioni di Montgomery, facciamo un passo indietro e torniamo al teorema di Nyquist/Shannon: come accennato sopra, il teorema afferma che un suono può essere ricostruito fedelmente dal campionamento digitale, se il campionamento stesso avviene ad una frequenza doppia di quella più alta contenuta nel suono originale. Ad esempio, poiché il CD adotta un campionamento di 44.1 kHz, la sua risposta in frequenza arriva fino a 22.05 kHz. La frequenza di Nyquist è la metà della frequenza di campionamento, in questo caso dunque 22.05 kHz.
Prima di essere digitalizzato però, il segnale analogico, passa attraverso un filtro passa basso (detto filtro anti-aliasing) per rimuovere le frequenze superiori a quella di Nyquist: se ciò non avvenisse, le frequenze ultrasoniche non udibili sarebbero convertite in toni udibili, "inquinando" così l'audio originale.
In base a questo, si comprende come campionare a frequenze elevate, abbia il vantaggio di lasciare più spazio fra i 20 kHz (limite udibile superiore) e la frequenza di Nyquist (che, ad esempio, nel caso di un campionamento a 96 kHz, sarà di 48 kHz): questo spazio può essere utilizzato per adottare un filtro anti-aliasing più morbido, con pendenza più lieve, e in generale più affidabile.
In realtà, i moderni convertitori analogico/digitale, superano il problema adottando di default il sovracampionamento (oversampling): in pratica, il segnale da digitalizzare è campionato in automatico a una frequenza più elevata, per poi passare attraverso un filtro anti-aliasing digitale, che può rimuovere con precisione le frequenze indesiderate (i filtri anti-aliasing digitali sono molto più semplici da implementare, precisi e affidabili degli omonimi filtri analogici); il segnale sovracampionato viene quindi ricampionato alla frequenza desiderata.
Ciò significa, suggerisce Montgomery, che con la tecnologia attuale che utilizza il sovracampionamento e i filtri anti-aliasing digitali, è possibile digitalizzare l'audio a 44 o 48 kHz senza nessuna problematica qualitativa.
- Secondo l'autore, anche l'uso (in fase di riproduzione) di una risoluzione di 24 bit, piuttosto che di 16, è superfluo.
Montgomery non sostiene affatto che registrare e mixare a 24 bit (usando poi procedure di dithering per passare a 16 bit) sia inutile; piuttosto, afferma che l'uso dei 24 bit è sprecato nel caso del file finale destinato alla riproduzione.
Per chiarire questo aspetto, cominciamo con il ricordare che, mentre la frequenza di campionamento influisce soprattutto sulla risposta in frequenza, la profondità in bit riguarda principalmente dinamica, rumore e distorsione.
Un file audio a 16 bit presenta, secondo un dato comunemente accettato, un range dinamico di 96 dB. Montgomery sostiene che questo valore sia falsato da un approccio errato al calcolo dello stesso (riferendosi al rumore di fondo sull'intera gamma di frequenze udibile, piuttosto che a quello relativo ad una frazione della stessa - ovvero quello da prendere in considerazione in base alle caratteristiche di funzionamento del nostro orecchio), e che la gamma dinamica potenziale di un file a 16 bit sia in realtà di ben 120 dB, un valore molto elevato, sostanzialmente pari o superiore alle capacità uditive umane.
Aumentare il range dinamico con una maggiore profondità in bit, in pratica, equivale a rendere "più silenzioso" il rumore di fondo: un'operazione che sarebbe inutile, dal momento che già il rumore di fondo ottenibile dai 16 bit, è sostanzialmente inudibile per l'uomo.
- Studi e test: l'autore fa riferimento ad un interessante studio pubblicato dalla Audio Engineering Society (famosa associazione internazionale composta da ricercatori e professionisti del settore audio), dove alcuni tecnici insieme ad alcuni appassionati, dovevano discriminare lo stesso materiale audio in formato SACD e DVD Audio (quindi ad alta risoluzione) da quello a qualità CD (44.1 kHz e 16 bit).
Ovviamente i test sono stati condotti utilizzando numerosi sistemi di riproduzione di elevatissima qualità, dozzine di soggetti particolarmente allenati all'ascolto, in ambienti acustici ideali, con centinaia di prove nel corso di un intero anno.
I risultati sono stati chiarissimi: nessuno si è dimostrato in grado di discriminare le diverse fonti musicali, se non scegliendo casualmente l'una o l'altra.
Un dato oggettivamente difficilmente contestabile, che indica chiaramente come anche persone allenate, non riescano a percepire differenze qualitative reali fra i formati audio ad alta risoluzione e quelli a qualità CD.
Sulla rivista Mix potete trovare un resoconto completo di questo studio: http://mixonline.com/recording/mixing/audio_emperors_new_sampling/
- Effetto placebo: come suggerisce Montgomery, la superiorità qualitativa percepita da molti appassionati nell'ascolto di materiale musicale audio in formati ad alta risoluzione, è fondamentalmente un effetto placebo o, se vogliamo essere più franchi, una suggestione.
Un test serio al riguardo, come ogni esperimento scientifico, dovrebbe essere condotto (come quello citato sopra) in un ambiente controllato e con strumentazione adeguata, con un gruppo di soggetti rappresentativo della popolazione a cui si fa riferimento, in doppio cieco (ove né lo sperimentatore, né i soggetti conoscono la natura del materiale oggetto di test): condizioni sostanzialmente irrealizzabili in ambito domestico, e raramente adottate anche in contesti professionali.
Nel caso dell'audio, è necessario inoltre fare molta attenzione a differenze anche molto piccole di livello (nell'ordine degli 0.2 dB), da correggersi con rilevazioni e apparecchiature specifiche (e non a mano, agendo sul volume): un audio che suona anche leggermente più forte è in genere percepito come "migliore" dalla maggioranza degli ascoltatori.
Ancora, è necessaria attenzione a potenziali problemi di clipping, nel caso non si adottino procedure di ricampionamento adeguate.
Queste ed altre problematiche si possono presentare ad esempio, confrontando le stesse musiche prodotte in formato SACD e CD: infatti, spesso, le fonti master originali sono diverse (o meglio, sono frutto di alcuni passaggi differenti nel percorso di produzione), fatto che rende la comparazione potenzialmente falsata.
Le conclusioni di Montgomery sono chiare: l'audio ad alta risoluzione è fondamentalmente un'esigenza di mercato e di marketing, ma non sussistono assolutamente dati scientifici a prova di una superiorità qualitativa percepibile.
Non mi resta altro da aggiungere se non che, personalmente, condivido sostanzialmente gran parte delle opinioni espresse da Montgomery.
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Riporto anche un editoriale di Lucio Cadeddu a margine di un dibattito sull’alta risoluzione audio.:
«Non so voi, ma io sono stanco, stanco di essere preso in giro costantemente, di essere considerato il pollo da spennare (...). Le Case discografiche, se davvero volessero recuperare terreno e credibilità, dovrebbero in primo luogo pensare a produrre registrazioni di qualità, abbandonando una volta per tutte la compressione dinamica selvaggia. Contenitori in grado di gestire dinamiche elevate ce li abbiamo già, non ne servono di nuovi, grazie. Abbiamo già dato. Abbondantemente».
cesarev- Messaggi : 380
Data d'iscrizione : 20.02.12
Età : 75
Lavoro/Interessi : Libero Pensatore - pensionato
Hobby : trekking, teatro (sono un guitto), HI-FI, bicicletta (d'estate) un po' di tutto
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
interessante.
Io sono ancora fermo ai 44.1. Però, quando saranno reperibili i "dischi" che mi interessano liquefatti a risoluzioni migliori (non semplicemente up-samplati) e prezzi decenti, mi farò fregare qualche euro.
Io sono ancora fermo ai 44.1. Però, quando saranno reperibili i "dischi" che mi interessano liquefatti a risoluzioni migliori (non semplicemente up-samplati) e prezzi decenti, mi farò fregare qualche euro.
Alessandro1- Messaggi : 184
Data d'iscrizione : 29.02.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
Guarda per quanto mi riguarda... Questo avviene non solo con la musica ad alta risoluzione, ma anche con i dac, i cavi, i filtri digitali, i trasporti, i tube traps, la sostituzione di condensatori con altri audiofili, etc etc etc...Montgomery ha scritto:- Effetto placebo: come suggerisce Montgomery, la superiorità qualitativa percepita da molti appassionati nell'ascolto di materiale musicale audio in formati ad alta risoluzione, è fondamentalmente un effetto placebo o, se vogliamo essere più franchi, una suggestione.
In definitiva, credo che siamo un po' tutti dei babbazzi, baluba, bambascioni, allocchi, dei quali ognuno crede di sentirci meglio dell'altro, dei quali ognuno è intimamente convinto di sentire impercettibili sfumature che altri non ravvedono...
belozoglu- Messaggi : 434
Data d'iscrizione : 20.02.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
Non so se possa tornare utile ma ricordo che mi è capitato di leggere uno studio che asserisce/dimostra che la presenza di frequenze non udibili (oltre ai 20 khz) influenza comunque la percezione del suono (in quanto armoniche di frequenze udibili).
Switters- Messaggi : 757
Data d'iscrizione : 17.10.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
Si parte sempre da una base/principio: una registrazione fatta male o comunque "rovinata" in successiva fase di editing, remastering (e chi più "ing" ne ha più ce ne metta ) non suonerà mai bene sul vostro impianto, qualsiasi sarà il formato, supporto scelto per la riproduzione!
Detto questo passo brevemente alla questione "frequenze buone per i pipistrelli ed i cani da caccia". Si... (Andrea et altri) a quanto pare hanno molta importanza anche le frequenze che l'otorino in fase di esame audiometrico non riuscirà mai a farci sentire! Ti basta ad esempio leggere qualcosa a proposito della "funzione" dei cosiddetti super tweeter, ma a monte ci sono anche questioni "fisiche" che riguardano la "velocità" con la quale determinati fronti/transienti vengono riprodotti, in quelle "salite impervie" una bella "trasformata" ti potrà dire che sono presenti frequenze oltre... l'udibile.
Ma torniamo "a bomba", mi sembra quasi retorico affermare, dopo quanto detto in partenza, che è possibile fare un "buon lavoro" anche a 44.1 di SR e che, sempre se le cose sono fatte a "regola d'arte", meglio si potrà fare con SR superiori! Francamente anche a mio modestissimo giudizio i 24/192 mi sembrano un po' inutili, forse hanno senso solo in sala al momento di realizzare dei master digitali.
Insomma come al solito la risposta che mi do a questi quesiti è: dipende!
Al momento nei numerosi confronti incrociati fatti sui vari formati, raramente gli "hd" mi sono sembrati superiori, ma preferirei dire "migliori" dei loro compagnucci a 44.1. C'è da dire che quando le cose vanno per il giusto verso... l'ascolto si fa' piuttosto godereccio!
Ciao Mauro
PS, come ben sapete io ascolto prevalentemente vinile!
Detto questo passo brevemente alla questione "frequenze buone per i pipistrelli ed i cani da caccia". Si... (Andrea et altri) a quanto pare hanno molta importanza anche le frequenze che l'otorino in fase di esame audiometrico non riuscirà mai a farci sentire! Ti basta ad esempio leggere qualcosa a proposito della "funzione" dei cosiddetti super tweeter, ma a monte ci sono anche questioni "fisiche" che riguardano la "velocità" con la quale determinati fronti/transienti vengono riprodotti, in quelle "salite impervie" una bella "trasformata" ti potrà dire che sono presenti frequenze oltre... l'udibile.
Ma torniamo "a bomba", mi sembra quasi retorico affermare, dopo quanto detto in partenza, che è possibile fare un "buon lavoro" anche a 44.1 di SR e che, sempre se le cose sono fatte a "regola d'arte", meglio si potrà fare con SR superiori! Francamente anche a mio modestissimo giudizio i 24/192 mi sembrano un po' inutili, forse hanno senso solo in sala al momento di realizzare dei master digitali.
Insomma come al solito la risposta che mi do a questi quesiti è: dipende!
Al momento nei numerosi confronti incrociati fatti sui vari formati, raramente gli "hd" mi sono sembrati superiori, ma preferirei dire "migliori" dei loro compagnucci a 44.1. C'è da dire che quando le cose vanno per il giusto verso... l'ascolto si fa' piuttosto godereccio!
Ciao Mauro
PS, come ben sapete io ascolto prevalentemente vinile!
emmeci- Propositore Musicale
- Messaggi : 1351
Data d'iscrizione : 11.03.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
Questa è la risposta che mi do molto spesso anch'io, anche per molti altri quesiti...emmeci ha scritto:Insomma come al solito la risposta che mi do a questi quesiti è: dipende!
Switters- Messaggi : 757
Data d'iscrizione : 17.10.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
Ehm... ho razionalmente qualche dubbio che una frequenza 'non udibile' sia importante perché in qualche maniera 'è udibile'.Switters ha scritto:Non so se possa tornare utile ma ricordo che mi è capitato di leggere uno studio che asserisce/dimostra che la presenza di frequenze non udibili (oltre ai 20 khz) influenza comunque la percezione del suono (in quanto armoniche di frequenze udibili).
Se è udibile, è importante, forse; se non è udibile, è ininfluente.
A meno che lo studio non dica che tramite le vibrisse delle sopracciglia siamo in grado di captare gli ultrasuoni e trasformali in sensazioni subconscie musicali Dovremmo chiedercielo a Jung.
belozoglu- Messaggi : 434
Data d'iscrizione : 20.02.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
Ps. detto senza polemica eh, si fa per chiacchierare
belozoglu- Messaggi : 434
Data d'iscrizione : 20.02.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
Figurati, io riportavo solo il ricordo di aver letto qualcosa del generebelozoglu ha scritto:Ps. detto senza polemica eh, si fa per chiacchierare
Poi non ricordo se avevano fatto dei test in doppio cieco su cui basavano le conclusioni, però mi sembrava uno studio "serio", proverò a cercarlo...
Switters- Messaggi : 757
Data d'iscrizione : 17.10.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
quoto...........Switters ha scritto:Figurati, io riportavo solo il ricordo di aver letto qualcosa del generebelozoglu ha scritto:Ps. detto senza polemica eh, si fa per chiacchierare
Poi non ricordo se avevano fatto dei test in doppio cieco su cui basavano le conclusioni, però mi sembrava uno studio "serio", proverò a cercarlo...
uno studio in doppio cieco credo che servirbbe molto per capirci qualche cosina di più.
Poi per dirla....(tanto per chiaccherare) è un po' come per "l'occhio":
L'occhio viaggia a circa 1/15s, per questo il cinema viaggia a 24Hz, quando vai al cinema infatti e' questa la velocita' di scansione (24fotogrammi secondo)
Un sistema televisivo analogico dotato di 625 linee di raster verticale con una scansione di 2 semiquadri cadauno lungo 1/50 sec. : l' occhio ha un tempo di otturazione che e' intorno a 1/15s, la scansione a 50 semiquadri risolve elegantemente il problema: poca spesa tanta resa.
Il perche' dei 50Hz e' semplice: in tutto il paese l' illuminazione LAMPEGGIA a quella frequenza. A 50Hz l' occhio non e' NORMALMENTE il grado di notare queste pulsazioni. Nessuno ha mai fatto caso che i lampioni stradali come la lampadina del nostro ufficio lampeggiano. Le telecamere sono molto + precise, per questo motivo e' necessario che la scansione sia sincronizzata. Chi fa delle riprese oltreoceano deve tenerne conto perche' in America la luce oscilla a 60Hz.
Poi arrivo' un genio. Racconto' a tutti che i televisori "ballavano" e riusci a far sganciare dei bei milioni a clienti "inconsapevoli"
Insomma diciamo che vedendo una televisione a 100Hz, l'immagine risulta più fluida, ma 50Hz "per l'occhio umano", bastano e avanzano. Tutto il resto è cosa nota
cesarev- Messaggi : 380
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Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
mi risulta.. ma potrei sempre sbagliare... che la frequenza di campionamento si riferisce al numero di campioni al secondo, e non allo spettro di frequenze campionate....
Tfan- Messaggi : 43
Data d'iscrizione : 29.02.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
Yes... ma visto che il teorema d Shannon ci dice in soldoni che se una determinata frequenza non la puoi campionare almeno 2 volte con il SR scelto, non è riproducibile, ed in genere ci sono anche dei filtri molto ripidi in uscita prima del limite, hai di fatto che con 44,1 oltre 20 kHZ proprio non vai. Inoltre quando ti avvicini a questa frequenza limite, la densità del campionamento non garantisce un risultato di eccellenza.Tfan ha scritto:mi risulta.. ma potrei sempre sbagliare... che la frequenza di campionamento si riferisce al numero di campioni al secondo, e non allo spettro di frequenze campionate....
Come ho già detto in precedenza... tutto dipende, ma qualche incisione HD che si sente decisamente meglio della relativa 44.1 l'ho ascoltata! Inoltre, sempre come accennato in precedenza, i fronti molto ripidi del segnale contengono frequenze oltre l'udibile, ed è più facile riprodurre fedelmente queste geometrie avendo a disposizione un SR alti.
Ovviamente, ma mi sembra quasi inutile dirlo, ci deve essere una qualità "minima" nell'impianto per poter apprezzare le eventuali differenze!
Ciao Mauro
emmeci- Propositore Musicale
- Messaggi : 1351
Data d'iscrizione : 11.03.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
tra 44 e 96 le differenze le sento eccome, oltre a volte, e in misura minore....
Tfan- Messaggi : 43
Data d'iscrizione : 29.02.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
scusate se riquoto, aspetto importante, oltre alla F massima riproducibile (Shannon etc), questo implica anche una approssimazione maggiore delle variazioni di ampiezza, o sbaglio?Tfan ha scritto:mi risulta.. ma potrei sempre sbagliare... che la frequenza di campionamento si riferisce al numero di campioni al secondo, e non allo spettro di frequenze campionate....
lo so che il filtro poi si mangia gli scalini, in ogni caso se parliamo di variazione nel tempo di segnali discreti, una freq di campionamento ragionevolmente maggiore dovrebbe assicurare una risoluzione temporale (quindi macro e micro dinamica) migliore, o no?
Non so se era la stessa cosa che suggeriva Tfan...
fritznet- Messaggi : 437
Data d'iscrizione : 20.01.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
La cosa migliore è che, oltre le specifiche tecniche, dissertiamo su finezze inintelleggibili.. di cui però in prove doppio cieco non sono mai effettuate, e quando lo sono miseramente falliscono... Si parla di file HD quando si hanno impianti che nel 99,99% non sono in nessun caso capaci di rivelarli per mille motivi diversi, a cominciare dai comuni e diffusissimi problemi di udito, primo fra tutti l'invecchiamento
belozoglu- Messaggi : 434
Data d'iscrizione : 20.02.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
I tempi di attacco e decadimento dei transienti anche a bassa intensità sono comunque percepibili, la complessità spettrale dei segnali musicali non si può ridurre al solo parametro della frequenza, basta "arrivare" alla fondamentale, al massimo ti mancano gli armonici, se un parametro come la frequenza di campionamento influisse anche su questo (ripeto: se...) , è chiaro che un vantaggio ci sarebbe, e non è la massima frequenza riproducibile, che chiaramente sopra i 20KHz dovrebbe essere inudibile anche a soggetti giovani e dall'udito perfetto
fritznet- Messaggi : 437
Data d'iscrizione : 20.01.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
quello che voglio dire è che, per prima cosa, tutti i cosidetti audiofilus vulgaris dovrebbero presentarsi con un certificato di visita audiometrica e relativi massimalifritznet ha scritto:I tempi di attacco e decadimento dei transienti anche a bassa intensità sono comunque percepibili, la complessità spettrale dei segnali musicali non si può ridurre al solo parametro della frequenza, basta "arrivare" alla fondamentale, al massimo ti mancano gli armonici, se un parametro come la frequenza di campionamento influisse anche su questo (ripeto: se...) , è chiaro che un vantaggio ci sarebbe, e non è la massima frequenza riproducibile, che chiaramente sopra i 20KHz dovrebbe essere inudibile anche a soggetti giovani e dall'udito perfetto
in secondo luogo che prima di parlare di sfumature percepibili, io farei una valanga di confronti alla cieca... e solo se quelli danno risultati concreti e non di suggestione, allora inizierei a parlare di frequenze di campionamento, di profondità di campionamento e altre pizzicaglie
la tara all'effetto placebo non la fa mai nessuno, eppure scientificamente è un valore reale e immancabile
belozoglu- Messaggi : 434
Data d'iscrizione : 20.02.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
sicuro che nessuno si preoccupi di autosuggestioni e/o psicoacustica?belozoglu ha scritto:
....
la tara all'effetto placebo non la fa mai nessuno, eppure scientificamente è un valore reale e immancabile
fritznet- Messaggi : 437
Data d'iscrizione : 20.01.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
preoccuparmene me ne preoccupo una cifrazza anche io, ogni volta che muovo le casse di mezzo millimetro o cmbio un connettore o spelo un filo mi preoccupo e poi dico; bne ma si sente meglio o no? poi succede che un giorno sono molto ispirato e mi sembra di sentire da dio, 4 giorni dopo con lo stesso identico set-up non esiste la magia e anzi è tutto piatto... la mia tara personale non è affidabile, ma fluttua come la borsafritznet ha scritto:sicuro che nessuno si preoccupi di autosuggestioni e/o psicoacustica?belozoglu ha scritto:
....
la tara all'effetto placebo non la fa mai nessuno, eppure scientificamente è un valore reale e immancabile
belozoglu- Messaggi : 434
Data d'iscrizione : 20.02.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
Ziu zi quoto alla grande. Succede molto spesso anche a me. Sopratutto quando stai per arrivare a casa e dici fra te, adesso che arrivo a casa metto su quel pezzo che mi fa sballare, arrivi lo metti e..........ma non era così l'altra volta!?belozoglu ha scritto:
preoccuparmene me ne preoccupo una cifrazza anche io, ogni volta che muovo le casse di mezzo millimetro o cmbio un connettore o spelo un filo mi preoccupo e poi dico; bne ma si sente meglio o no? poi succede che un giorno sono molto ispirato e mi sembra di sentire da dio, 4 giorni dopo con lo stesso identico set-up non esiste la magia e anzi è tutto piatto... la mia tara personale non è affidabile, ma fluttua come la borsa
Mr Phil- Messaggi : 59
Data d'iscrizione : 13.07.13
Età : 49
Lavoro/Interessi : Forse elettricista/Tutto il resto
Hobby : ascoltare musica, computer, calcio
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
Ah... ma allora è di questo che stavamo parlando, me lo potevate dire subito no?fritznet ha scritto:sicuro che nessuno si preoccupi di autosuggestioni e/o psicoacustica?belozoglu ha scritto:
....
la tara all'effetto placebo non la fa mai nessuno, eppure scientificamente è un valore reale e immancabile
Agli asini che volano ho smesso di credere negli anni '80, e se vogliamo dire che nell' hi-fi, come in molte altre passioni/attività di specchietti per le allodole, truffe e fuffe varie ve ne siano una valanga con me sfondate porte aperte, ma ribadisco: a patto che le cose vengano fatte "bene" avere la possibilità di superare il limite imposto dal formato CD (44.1) si può e si deve poter sentire.
E questo lo dico da "truffato" nei begli anni che furono quando ci imposero un nuovo formato per ascoltare musica che per molti versi era "inferiore" al precedente.
Bisogna comunque essere molto cauti e farci le nostre esperienze di ascolto perché altrimenti di "sirene" che cantano e di "Ulisse" che si sono dimenticati i tappi per le orecchie ne trovate a volontà!
Mauro
emmeci- Propositore Musicale
- Messaggi : 1351
Data d'iscrizione : 11.03.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
Bravo, intendevo proprio quello stato d'animoMr Phil ha scritto:Ziu zi quoto alla grande. Succede molto spesso anche a me. Sopratutto quando stai per arrivare a casa e dici fra te, adesso che arrivo a casa metto su quel pezzo che mi fa sballare, arrivi lo metti e..........ma non era così l'altra volta!?belozoglu ha scritto:
preoccuparmene me ne preoccupo una cifrazza anche io, ogni volta che muovo le casse di mezzo millimetro o cmbio un connettore o spelo un filo mi preoccupo e poi dico; bne ma si sente meglio o no? poi succede che un giorno sono molto ispirato e mi sembra di sentire da dio, 4 giorni dopo con lo stesso identico set-up non esiste la magia e anzi è tutto piatto... la mia tara personale non è affidabile, ma fluttua come la borsa
Secondo me dipende da:
a. umore
b. livello di stanchezza
c. lunghezza sedute di ascolto...
d. ansia da prestazione impianto
belozoglu- Messaggi : 434
Data d'iscrizione : 20.02.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
Dico la verità; anche io una piccola differenza per il 24/96 l'ho avvertita, piccola... Quantificarla non posso, e sarebbe anche un po' ridicolo... si tratta in ogni caso di sfumature. Oltre i 96 non ho udito alcuna impercettibile differenza... lì proprio neanche psico-acustica, i 192 (e non parlo di sopra) sono per il mio udito completamente inutiliemmeci ha scritto:Ah... ma allora è di questo che stavamo parlando, me lo potevate dire subito no?fritznet ha scritto:sicuro che nessuno si preoccupi di autosuggestioni e/o psicoacustica?belozoglu ha scritto:
....
la tara all'effetto placebo non la fa mai nessuno, eppure scientificamente è un valore reale e immancabile
Agli asini che volano ho smesso di credere negli anni '80, e se vogliamo dire che nell' hi-fi, come in molte altre passioni/attività di specchietti per le allodole, truffe e fuffe varie ve ne siano una valanga con me sfondate porte aperte, ma ribadisco: a patto che le cose vengano fatte "bene" avere la possibilità di superare il limite imposto dal formato CD (44.1) si può e si deve poter sentire.
E questo lo dico da "truffato" nei begli anni che furono quando ci imposero un nuovo formato per ascoltare musica che per molti versi era "inferiore" al precedente.
Bisogna comunque essere molto cauti e farci le nostre esperienze di ascolto perché altrimenti di "sirene" che cantano e di "Ulisse" che si sono dimenticati i tappi per le orecchie ne trovate a volontà!
Mauro
belozoglu- Messaggi : 434
Data d'iscrizione : 20.02.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
La cosa buffa è che anche nel viaggio degli stimoli sensoriali (anche acustici) nel sistema nervoso centrale, ad un certo punto c'è una conversione da un valore analogico ad un valore binario
fritznet- Messaggi : 437
Data d'iscrizione : 20.01.12
Re: I formati audio ad alta risoluzione sono inutili?
Oh bella... questa non la sapevo Dove?fritznet ha scritto:La cosa buffa è che anche nel viaggio degli stimoli sensoriali (anche acustici) nel sistema nervoso centrale, ad un certo punto c'è una conversione da un valore analogico ad un valore binario
Switters- Messaggi : 757
Data d'iscrizione : 17.10.12
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