E "Gratta-gratta" siamo arrivati alla fine del grande progetto? Peter Gabriel, I'll Scratch Yours

E' bene chiarirlo subito: chi vi scrive ha da sempre una grandissima stima dell'artista/persona Peter Gabriel. Ma se qualche (tanti!) anno fa, il mio poteva essere il parere di un fan, quindi pochissimo attendibile, al momento ritengo di poter guardare alle cose musicali, anche quelle prodotte dai miei preferiti, Con sufficiente giudizio critico.
Il problema è che questa lunga "saga" basata su:
"adesso faccio cover di artisti che stimo, ma le faccio con l'orchestra" - Scratch My Back
"Poi, visto che c'ho l'orchestra sotto mano ci ri-arrangio anche i pezzi miei" - New Blood
"Poi Chiamo gli artisti "coverizzati" e gli chiedo se vogliono "coverizzare" insieme a me dei miei brani da loro scelti." - I'll Scratch Yours
Alla fine non poteva che generare, visto la mole imponente, cose eccellenti, cose buone ed altre... decisamente meno!

Scratch My Back alternava interpretazioni dal mio punto di vista eccellenti (Mirroball - Elbow, Flume - Bon Iver, Listening Wind – Talking Heads, My Body Is a Cage - Arcade Fire, The Book of Love - Magnetic Fields, Après moi – Regina Spektor) ad altre non pienamente o poco convincenti. Vale forse la pena ricordare l'interpretazione di Street Spirit (Fade Out)  dei Radiohead, pare sia stata motivo di dissidio artistico tra Gabriel e Thom Yorke tanto che i Radiohead, contrariamente a quanto annunciato, non hanno infine partecipato a I'll Scratch Yours.
Considero però questa opera molto importante, per la notorietà che queste cover hanno donato ad artisti poco conosciuti ed emergenti, sicuramente degni di merito, ai quali la sponsorizzazione del buon Peter ha fatto sicuramente... bene!

Ma torniamo a parlare del nuovo nato, intanto questa è la scaletta dei brani con gli artisti coinvolti:

1. I Don’t Remember - David Byrne
2. Come Talk to Me - Bon Iver
3. Blood of Eden - Regina Spektor
4. Not One of Us - Stephen Merritt
5. Shock the Monkey - Joseph Arthur
6. Big Time - Randy Newman
7. Games Without Frontiers - Arcade Fire
8. Mercy Street - Elbow
9. Mother of Violence - Brian Eno
10. Don’t Give Up - Feist feat. Timber Timbre
11. Solsbury Hill - Lou Reed
12. Biko - Paul Simon

E a seguire le mie sintetiche impressioni.

I Don’t Remember: semplicemente geniale! David Byrne non ha bisogno di presentazioni, in questa sua interpretazione riesce a cogliere al meglio del mio concetto di "cover": non rendere il brano "irriconoscibile", ma al contempo donargli una cifra stilistica nuova e realmente propria.
Come Talk to Me: una bella versione folk-onirica del brano nello stile tipico di Bon Iver. Lui dovrebbe pronunciare un bel "Grazie!" a Gabriel che con la splendida cover di "Flume" ha acceso i riflettori su questo bravo cantautore.
Blood of Eden: Peccato! sono un grande estimatore di Regina Spektor, quindi è con dispiacere che debbo esprimere il mio pensiero dicendo che non si va' oltre il bell'esercizio di stile, mi aspettavo di più!
Not One of Us: Stephen Merritt, leader e cantante dei The Magnetic Fields, ce la restituisce in chiave electro-pop "trasversale" ben architettata, ma non mi fa' impazzire. In Scratch My Back era presente una splendida interpretazione di "The Book of Love" Brano dei Magnetic Fields, presente anche nella colonna sonora di "Shall We Dance?".
Shock the Monkey: Joseph Arthur è una vecchia conoscenza, ha inciso per la Real World, ed anni orsono una sua canzone "In The Sun", è stata interpretata da Peter Gabriel all'interno di una compilation dedicata a Lady Diana. La sua rielaborazione del noto hit... scimmiesco, non mi ha convinto molto, minimale, dilatata, giocata su pochi accordi di chitarra distorta, l'idea c'era, il risultato... insomma!
Big Time: Vi piace il vecchio Randy Newman from L.A. California? Se si, vi piacerà sicuramente anche la sua versione di questo brano!
Games Without Frontiers: anche qui, come nel caso di D.Byrne gli Arcade Fire fanno loro il brano, senza renderlo... un'altra canzone! Ottima.
Mercy Street: Guy Garvey e molto vicino come vocalità ed attitudine al buon vecchio Peter, gli Elbow adottano questa splendida canzone in maniera rispettosa e convincente, molto bella.
Mother of Violence: che dire, Brian Eno signori vi basta il nome? No? Allora diciamo che è uno dei pochi a poter rielaborare completamente un brano senza perderne la forza e la bellezza, anzi, azzardo forse meglio dell'originale?
Don’t Give Up: bella, ma non scalda il core, Leslie Feist, cantautrice canadese accompagnata dai Timber Timbre band folk rock suoi conterranei, fanno tutto molto bene, ma l'originale con l'intervento vocale di Kate Bush si fa' presto rimpiangere.
Solsbury Hill: vale quanto detto per Randy Newman, vi piace Lou Reed? Ecc. Ecc.
Biko: Paul Simon l'avesse inclusa in "Graceland" sarebbe stata proprio una grande idea... molto bella!





Buon ascolto a tutti!
Mauro