[Prova di ascolto]Mini prova del Preampli/ampli cuffie I-Sound A910 Modificato

Tutto nasce da una segnalazione di Forestitalia, circa l'acquisto di un piccolo preampli linea e ampli cuffie:
http://www.alchimieaudio.com/t533-pre-doratisssimo

Successivamente Maurizio ha acquistato il pre e ne ha proposto alcune modifiche, che potete visionare qui, in seguito mi ha invitato a fare una veloce prova della piccola elettronica, avendone riscontrato alcune potenzialità.

Il pre è veramente minuto, la fattura esterna non è malvagia mentre sulla qualità dello stampato vi rimando alla lettura del link precedente. Il circuito si basa su tre operazionali ed è alimentato da un piccolo alimentatore da parete.

Ha due ingressi selezionabili sul frontale, una uscita per cuffie, un potenziometro, un interruttore e un led blu che illumina a giorno. Prendendo il pre, vista la buona versatilità e il minimo ingombro dell'elettronica, la prima idea che passa per la testa è quella di un uso prettamente da scrivania, nonostante ciò ho testato la piccola elettronica direttamente con il mio impianto principale; in sostanza ho fatto due prove, una con il Dune (finale PA) e una con il Trends Audio TA10.1.

Sorgente: Lettore CD Cambridge Audio Azur 340C
Finale di Potenza: DUNE dun-59050 e Trends Audio TA 10.1
Diffusori: Mordaunt Short Avant 906i da 90dB
Cavi di segnale: Autocostruiti con cavo surplus militare – rame argento isolato in teflon;
Cavi di potenza: Tutto sommato è un TNT-STAR con cavo surplus militare;
Sala rettangolare da circa 16mq, non proprio adatta ma discretamente assorbente.

Dicevo, ho preso questa scatolina e l'ho inserita nella catena audio, ho tolto il fido PreFET e l'ho messa a pilotare in primo luogo il Dune, accoppiata dal contrasto cromatico e volumetrico decisamente eccentrico.
Mi aspettavo un suono confuso, soprattutto dal timbro artificiale e dalla dinamica piatta, invece la prima impressione è stata buona, sin dai primi ascolti, il pre evidenzia il suo carattere: velocità, trasparenza e aggressività.

Un primo problema che ho riscontrato è che il Pre per il Dune guadagna troppo quindi si può giocare ben poco con il potenziometro, fortunatamente ci sono gli attenuatori sul frontale del finale a venirmi incontro. C'è anche un bump all'accensione non indifferente, in ogni caso consiglio di accendere sempre il pre prima del finale di potenza.

Con il finale P.A., vi è un buon aumento della microdinamica con maggior dettaglio, si sviluppa bene il palcoscenico in larghezza, meno in profondità, anche se il posizionamento di alcuni strumenti non è correttissimo, ad esempio nel pezzo della Vitale con la voce e il sax che cadono un po' troppo ai lati rispetto a quanto realmente inciso sul pezzo.
Il riferimento è alla traccia #34 del CD “How & Why”, The recording secrets of Velut Luna edizioni Velut Luna CVLD 177 a cura di Marco Lincetto, Jazz / Voce femminile di B. Bucharach, H. David / I’ll never fall in love again, Antonella Vitale & Friends. Timbricamente il suono è complessivamente aperto ed analitico.

Complessivamente con il Dune, il pre si è interfacciato bene, i maggiori pregi li ho riscontrati nella velocità, nel senso del ritmo, il pre aiuta con i bassi rendendoli più credibili e solidi, mentre mette in evidenza una certa rudezza degli alti a volte troppo duri, talvolta artificali, anche se ben integrati con il resto dello spettro.
Sinteticamente: il pre, da un lato migliora il suono del Dune ma dall'altro ne evidenza i limiti ormai noti, la prova è ampiamente superata.

Tolto il controverso Dune tocca al Trends Audio TA 10.1, originale con alimentatore originale switching, ampli dal suono di maggior pregio.

La situazione complessiva migliora non poco, il pre regala al Trends maggior dinamica, mantenendo e rinvigorendo il dettaglio. La gamma media è sempre di buon livello, il palcoscenico diventa nettamente più credibile, la collocazione degli strumenti è corretta così come la loro dimensione (ho effettuato il confronto diretto con il brano citato precedentemente), gli alti riacquistano quella naturalezza e quella dolcezza nota agli utilizzatori del Tripath 2024.
Il pre mantiene le caratteristiche di velocità, ritmo e trasparenza non copre il suono del Trends, lo aiuta a ottenere maggior dinamica e chiarezza.
Non ho notato alcun decadimento in gamma media, forse solo una maggiore opacità nell'acuto, ma sono sottigliezze,
a dimostrazione delle caratteristiche di trasparenza anche se alla lunga il suono stanca. Comunque i vantaggi sono nettamente superiori agli eventuali effetti negativi, soprattutto in confronto al costo di questa elettronica e alla semplicità dei tweaks rischiesti.

Per le altre prove mi sono avvalso delle tracce samplers presenti sul Denon Audio Techinical CD

Questo oggetto è una vera sorpresa, soprattutto in relazione al costo, alla semplicità delle modifiche e perché no anche per la scelta progettuale che lo contraddistingue.
Si è ben comportato con entrambi i miei finali di potenza, non è un pre dal suono pregiato o raffinato, non è un ammazzagiganti, non suona come un pre da nX100euro ma ha il suo bel caratterino e quello che fa lo fa maledettamente bene soprattutto in relazione al costo.
Credo che questo oggetto, opportunamente modificato possa essere la risposta giusta per tutti gli appassionati che sono alla ricerca di un ingresso in più per i loro classe-T o per i curiosi che vogliono divertirsi con qualche modifica, rischiando solo di ottenere un buon risultato finale, per meno di 40€.